Quando, nel 1985, arrivò in Italia l’anime Kiss me Licia, pochi si sarebbero aspettati che più di 35 anni dopo sarebbe ancora rimasto nella mente dei fan.

di Paolo Merenda

A volte resta un mistero, o una casuale concatenazione di cause (scusate il calembour alla Franco Battiato) il motivo per cui un prodotto, dopo essere partito in sordina, diventi un fenomeno di costume. Il franchise che ha alla base il personaggio di Licia può essere incluso in questa lista, ma con un dubbio fondato su chi potrebbe essere la longa manus dietro il successo.

La nascita di Kiss Me Licia è fissata in Giappone, e non è l’anime (il cartone animato) approdato in Italia nel settembre del 1985 dopo essere partito nel marzo 1983 nel paese del Sol Levante. Prima ancora c’era stato il manga (il fumetto) del 1982 Love Me Knight di Kaoru Tada, morta a Osaka nel 1999 a soli 38 anni, purtroppo. In pratica, non è neanche riuscita a vedere la sua opera Love Me Knight approdare in Italia nel 2002, ben 20 anni dopo, con il titolo Kiss Me Licia appunto (per aiutare i lettori occasionali a collegare il manga all’anime).

Per chi di voi ha qualche anno in più, saprete perché un fumetto giapponese del 1982, diventato un cartone animato nel 1983, si arrivato in Italia come cartone nel 1985 e solo due decenni dopo come fumetto originale. Sto parlando ovviamente dell’apporto fondamentale di Cristina D’Avena, che ha cantato la sigla italiana del cartone. Quello, e una storia d’amore per ragazze che ha colpito al cuore il grande pubblico dello stivale. Non è mancato un modo per strizzare l’occhio ai rockettari, con il gruppo musicale dei Bee Hive che, tra una puntata e l’altra, con il frontman Mirko (dall’inconfondibile ciuffo rosso su una folta chioma bionda), ha sfornato canzoni originali per la prima volta nella storia dei cartoni.

Insomma, gli ingredienti c’erano tutti perché si avesse un seguito, che c’è stato nell’autunno del 1986 con una serie televisiva prettamente italiana, Love Me Licia. Nei panni della protagonista, ovviamente l’inossidabile Cristina D’Avena, e i Bee Hive finalmente hanno avuto un volto reale, ovvero Pasquale Finicelli (Mirko), Sebastian Harrison (Satomi), Manuel De Peppe (Matt), Marco Bellavia (Steve) e Giovanni Colombo (Tony). Nel cast, anche Carlotta Brambilla Pisoni, attuale regina delle televendite, così come Giorgio Mastrota è il re. All’epoca, la ragazza era appena uscita da un altro iconico programma, Bim Bum Bam, e trovò facilmente posto nel cast di Love Me Licia. E anche nei seguiti, cioè Licia dolce Licia (primavera 1987), Teneramente Licia (autunno 1987), e infine Balliamo e cantiamo con Licia (primavera 1988). Nella quarta e ultima stagione, una giovanissima Federica Panicucci ebbe il suo esordio in un ruolo importante, e ci fu il finale perfetto (per una Licia che doveva essere la vicina di casa di tutti gli italiani degli anni ‘80): la ragazza rimane incinta di Mirko, ed è pronta a diventare adulta a tutti gli effetti, e anche mamma.

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Quello che colpiva del telefilm erano le ambientazioni e i colori, che a vederli allora, e al pubblico cui erano destinati, andavano anche bene, ma lo stesso pubblico, ora ben adulto, li assocerebbe a un viaggio acido. Ma chi pitturava le pareti a casa di Licia? Certo che Mirko, con quel ciuffo bicolore, qualche sospetto doveva farlo venire. Magari era la voglia di mangiare le fettine panate a confonderlo.

Nel frattempo i Bee Hive divennero, appunto, un gruppo reale, seppur limitati alla serie televisiva, ma con tanto di album e canzoni originali. Si sciolsero dopo la quarta e ultima stagione del 1988, ma si sono riuniti nel 2008, 20 anni dopo, spinti da un pubblico che lo ha chiesto a gran voce.

Ad aver raccolto maggiori consensi come video, invece, un gruppo di youtuber, la Atom Production, che ha pubblicato ben due video con un Mirko ormai bolso per l’età, ma ancora alla ricerca di Licia.

Un momento. Vi avevo detto che forse si poteva dare un nome e un volto alla longa manus dietro il successo, no? Trovo che sia Alessandra Valeri Manera. È “solo” colei che ha scoperto e spinto Cristina D’Avena al successo, oltre ad aver scritto o curato tutte le canzoni originali delle serie tv, la sigla del cartone animato, e ad aver avuto l’intuizione di lasciare a Mirko, nella serie tv, la voce di Enzo Draghi, quella del cartone, nonostante Finicelli fosse un vero cantante già allora. Ha orchestrato tutto e, se adesso stiamo ancora parlando di Licia e dei Bee Hive, forse lo dobbiamo anche a lei.

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