Dal 1981 al 2002 in onda, è stato scuola di tv per ragazzi che adesso viene ancora seguita nelle reti dedicate ai più piccoli. Ma Bim Bum Bam, tra i capostipiti, ha avuto dalla sua la voglia di osare.

di Paolo Merenda

21 anni, seppur con format molto diversi fra loro, sono un’enormità per la televisione odierna. Bim Bum Bam, contenitore per bambini e bambine andato in onda dagli anni ’80 ai 2000, è riuscito nell’impresa, dando sempre ai più piccoli quel che volevano in termini di cartoni animati e intrattenimento vario.

Fu infatti nel 1981 che Bim Bum Bam cominciò ad andare in onda quasi come contenitore puro (si passava, cioè, da un cartone all’altro) su Antenna Nord, che non raggiungeva tutta l’Italia ma si perdeva dopo la pianura padana. Piccola curiosità: i rari intermezzi, in alcuni canali su cui si appoggiava per arrivare al Sud, erano portati avanti anche da un’esordiente Marta Flavi. Silvio Berlusconi, che come imprenditore ha saputo sempre vederci lungo, notò il format e lo portò su Italia 1 (negli anni sarebbe passato a Canale 5 e poi di nuovo a Italia 1). Aggiunse a livello nazionale tre giovanotti di belle speranze, provenienti da un altro programma per ragazzi della Rai, 3, 2, 1… contatto!, a realizzare degli intermezzi (per capirci, come la Melevisione dei giorni nostri): si trattava di Sandro Fedele, Marina Morra e Paolo Bonolis. Il primo è diventato direttore del doppiaggio di serie tv indimenticabili, come Beautiful, How I Met Your Mother, CSI Miami, Buffy l’ammazzavampiri e The Big Bang Theory, oltre a continuare a collaborare con Paolo Bonolis, “solo” il presentatore televisivo più pagato in assoluto dall’alto dei suoi 10 milioni di euro l’anno con il contratto più recente, e di cui si ricordano programmi come Ciao Darwin (questo, scritto appunto anche con Sandro Fedele), Il senso della vita e Avanti un altro.

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Nel 1983 il terremoto che ha reso Bim Bum Bam quello che è arrivato almeno fino al 1997: Alessandra Valeri Manera, che ha firmato il successo di Cristina D’Avena e di Kiss Me Licia (tra i tanti successi) fece un cambio dei presentatori, lasciando solo Paolo Bonolis, al quale diede anche la veste d’autore del programma, gli affiancò un certo Uan, il pupazzo forse più famoso della tv italiana recente, e gli affiancò Licia Colò.

Da allora, premi come se piovesse, tra cui quattro Telegatti, altri presentatori come Manuela Blanchard (che successivamente ha collaborato con Pippo Baudo), Carlo Sacchetti (attualmente autore di Striscia la Notizia), Carlotta Brambilla Pisoni (regina odierna delle televendite sul canale QVC Italia) e davvero molti altri talentuosi uomini e donne del piccolo schermo.

Anche Cristina D’Avena, seppur non presenza fissa, ha avuto un grosso ruolo, per degli intermezzi a volte più interessanti dei cartoni animati che sarebbero stati lanciati. Gli intermezzi, appunto, che man mano diventarono dei minisceneggiati, ad esempio Perry Nason, parodia di Perry Mason, l’avvocato della celebre serie tv. Le storie venivano portate avanti nelle varie “puntate”, diventando appunto dei precursori in tal senso.

Cosa ci resta 20 anni dopo la chiusura del 2001, varie reunion a parte (l’ultima del 2016)? Moltissimo, nel senso che gli adulti, i quarantenni di oggi che hanno visto Bim Bum Bam, devono senz’altro a quel programma molto della formazione su cui si basa quel che sono diventati. Un’eredità dalla portata immensa, dovuta a un programma indimenticabile.

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