Tutti i grandi gruppi musicali della storia hanno avuto un inizio, un periodo in cui dovevano sgomitare tra gli altri per far capire al pubblico che non solo c’erano, ma che facevano buona musica.

di Paolo Merenda

I libri sull’argomento sono molti. Per gli amanti della musica dal vivo sono molti i gruppi giovanili seguiti e persi nel corso del tempo, perché ci si dedica ad altro o per lo scioglimento del gruppo stesso, i cui membri si lanciano in progetti diversi o semplicemente crescono e perdono la voglia di esibirsi davanti a qualche decina di persone per pochi spiccioli.

Ma suonare in un gruppo non è solo cercare di fare il botto (anche se è senz’altro un obiettivo). È anche amare la musica, partire dal proprio genere o cantante preferito per poi evolversi in qualcosa di nuovo e originale, per provare il brivido di creare una canzone. Un brivido che pervade tutte le arti, e che non è mancato ai Deformed.

Deformed

I Deformed sono stati un gruppo punk della realtà napoletana nei primi anni 2000. Attivi dal 2000 al 2005 in diverse formazioni, hanno preso vita calcando le orme dei Sex Pistols, forse il gruppo punk più rappresentativo del genere, con quel genio distruttivo che risponde al nome di Sid Vicious, una leggenda nonostante sia morto solo a 21 anni. Nemmeno il tempo di entrare nel triste club dei 27, insomma, e già aveva cambiato la storia.

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I Deformed, che quanto a distruzione non scherzavano, hanno avuto il loro apice tra il 2002 e il 2005, quando la formazione più duratura macinava chilometri e inanellava concerti: Danilo “Buzzurro” alla voce (l’ideatore e unico membro presente fin dal giorno 1), Antonio “Skoppiato” al basso, Diego “Merigo” alla chitarra e Marco “Cacaturo” alla batteria. Li ho seguiti in diverse occasioni, spesso tra i locali che pullulavano a Napoli tra piazza San Domenico Maggiore e piazza del Gesù, e alcune volte si sentiva che potevano avere la svolta a portata di mano. Anche il nome Deformed aveva un peso maggiore rispetto ad altri gruppi musicali del periodo, e il pubblico di fedelissimi era più folto.

Le loro canzoni, raccolte in due demo, Ladies & Gentleman: i Deformed, e Napoli Violenta, oltre a un vero e proprio album di 12 canzoni che di fatto univa i precedenti demo, girano ancora adesso tra gli estimatori del genere e dell’aria che si respirava nei localini pieni di fumo e con alcol a fiumi.

Il particolare che forse più di tutti è rappresentativo di quel tipo di musica, fatto di serate in centri sociali e pub, è l’amico che vende il cd del gruppo vicino all’uscita. Un consiglio: se vi piace andare in giro per piccoli concerti e vi piace il gruppo in cui vi imbattete, compratelo sempre. Per sostenere la piccola realtà che vi ha fatto scatenare per tutta la sera, ma anche per ascoltarlo ad anni di distanza: diventa una porta attraverso cui viaggiare nel tempo, e farvi sentire di nuovo le stesse emozioni.

Il punk è l’emblema dell’autodistruzione, il fratello cattivo che viene messo in soffitta come nei Simpson, ma fa parte della stessa famiglia di tutto il resto della musica. L’autodistruzione, purtroppo, oltre alle risse nei locali, ha coinvolto gli stessi Deformed, ma come per tante altre cose, mai dire mai. Lo scioglimento del gruppo non è stato accompagnato da litigi o scontri, e quindi potrebbero sempre tornare sulle scene. Nel frattempo, di recente hanno aperto una pagina Facebook, e le reazioni ai vari link attestano che sono in molti a ricordarne le gesta. Magari gente che è andata avanti con la propria vita, ma che non ha dimenticato cosa si provava allora.

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