Nel cuore del Salento, Otranto è un posto dal fascino indiscusso e con una mole infinita di turisti, tra italiani e stranieri.

di Paolo Merenda

Ho girato abbastanza in Italia, come avrete capito se state seguendo i miei articoli turistici. In parte anche all’estero, ma a quello ci torneremo magari in futuro. Dicevo, avendo viaggiato molto, posso dire di aver trovato in Otranto qualcosa che manca anche alle coste della Sardegna o a Rimini e Riccione: la possibilità di vedere posti nuovi poiché sono tutti a poca distanza l’uno dall’altro. Lo stesso vale per Alberobello, Viterbo o altri luoghi similari, ma nel caso di Otranto parliamo di spiagge per tutti i gusti: scogli, sabbia, luoghi affollati o quasi deserti e così via.

Se il mare degli stabilimenti di Otranto ricordano la lucentezza delle acque di Ischia, gli stabilimenti stessi hanno un’arma in più nell’essersi formati dopo anni e anni di turismo sempre maggiore, specialmente a luglio e agosto. Molte strutture hanno un ristorante interno in cui val la pena mangiare, perché alle ricette tipiche del Salento e della Puglia si aggiunge del pesce freschissimo, il cosiddetto pescato del giorno.

Quindi, il relax fa parte di tutto il pacchetto, dal classico bagno nella fresca e ritemprante acqua marina, al cocktail o al tipico caffè in ghiaccio (provatelo, magari con latte di mandorla) gustato al tavolino del bar, all’eventuale pranzo leggero al ristorante.

Certo, gli appartamenti a poca distanza dal mare, dieci o venti metri in linea d’aria, hanno un costo, ma possono sempre essere affittati da due, tre coppie o gruppi numerosi di amici, quindi alla fin fine non vengono tantissimo. Ancora, in alternativa si può prendere un b&b o una stanza d’albergo a un chilometro dal mare o nel cosiddetto entroterra idruntino e in tal caso parliamo di prezzi concorrenziali.

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In ogni caso, meglio non essere stanziali: come ho scritto all’inizio, molti sono i posti da visitare, tutti a poca distanza. Restando a Otranto città, la spiaggia della baia dei turchi è una tappa obbligata, con la pineta e la passeggiata rilassante tra gli alberi, al fresco, fin quando si apre lo spettacolo del mare davanti agli occhi. E non è nemmeno una meta molto battuta (non rispetto ad altre spiagge nella stessa zona dei laghi Alimini, per dire), quindi magari lo spazio per l’ombrellone e il telo da mare si trova più facilmente.

Se siete in automobile e disponibili a spostarvi, c’è l’imbarazzo della scelta, per citarne giusto alcuni, tra Porto Badisco, patria degli squisiti ricci di mare, Santa Cesarea, Torre dell’Orso, San Foca, Roca Vecchia con la spettacolare grotta della poesia, una conca d’acqua marina in cui tuffarsi da altezze vertiginose, ma splendida anche solo da vedere. Questo restando solo sui luoghi della stessa costa che affaccia sul mare Adriatico, perché in caso vogliate spostarvi su Gallipoli, le scelte si aprirebbero ancor più a ventaglio.

Se vi avanza del tempo dopo essere stati al mare, però, consiglio di visitare la città, alla scoperta della cattedrale dell’Annnunziata o del castello Aragonese. Due luoghi, uno religioso e l’altro che è un museo permanente di sicuro impatto, che vi arricchiranno. Tanto che il borgo idruntino, con la sua storia, ha ispirato numerose opere letterarie, tra cui Il castello di Otranto di Horace Walpole, L’ora di tutti di Maria Corti e Otranto di Roberto Cotroneo.

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Il cibo non può ignorare i canti di sirene del pesce freschissimo, con la peculiarità dei ricci, che non vengono serviti in tutte le parti d’Italia, ma che sulla costa salentina sono un piatto assolutamente tipico. I ricci possono essere mangiati crudi o venire utilizzati per degli squisiti spaghetti ai ricci di mare. In entrambi i casi, è un’altra tappa obbligata. Culinaria più che vacanziera, ma sempre di tappa obbligata parliamo.

E se questo non dovesse convincervi, be’, lasciatevi “influenzare” dall’influencer Chiara Ferragni.

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