Dal 1976 a oggi, 44 anni dopo, il film Carrie resta un capolavoro, che porta la firma di Brian De Palma.
di Paolo Merenda
Ci sono pochi esempi di opere prime che vengono trasposte in film di successo, grazie a un regista e un cast d’eccezione. Carrie di Stephen King è fra questi: difatti il suo romanzo d’esordio, del 1974, due anni dopo diventa il film Carrie – Lo sguardo di Satana (nel titolo italiano), con la regia di Brian De Palma, mentre nel cast figurano attori e attrici del calibro di Sissy Spacek, Piper Laurie, William Katt (che ha dato il volto anche a Ralph Supermaxieroe), John Travolta e Nancy Allen.
La storia di Carrie, che ormai conoscono un po’ tutti, è quella di un’adolescente presa di mira dalle compagne di classe perché molto timida. A casa non è che le vada meglio, con una madre fervente cattolica per cui ogni mossa fuori dal percorso prestabilito equivale al Peccato. La situazione familiare e il bullismo di cui è vittima, però, portano alla luce i suoi poteri telecinetici, che affina e utilizza sempre più per difendersi. Fino al ballo scolastico, quando un atto di bullismo la fa impazzire del tutto. Parliamo del celebre bagno di sangue di maiale, citato dai Simpson e da decine di altri telefilm e film.
Il vero dramma di Carrie è però quello di voler essere un’adolescente come gli altri, a tutti i costi, e l’impossibilità di riuscirci. Attraverso la sempre valida metafora dell’invito al ballo scolastico di fine anno, che Stephen King ha reso bene sulle pagine allo stesso modo del regista Brian De Palma sullo schermo, si mette in scena una piccola pagina di vita “normale” per Carrie White, poco prima del tracollo. È in questa fase che la storia porta a empatizzare maggiormente con la ragazzina timida che potrebbe finalmente crescere e maturare, ed è uno dei punti forti sia della pellicola che del romanzo.
Il finale, triste ma verosimile nei sentimenti provati da Carrie nonostante la piega horror sempre più marcata, dà spazio alla redenzione per almeno un personaggio, Sue Snell, interpretata da Amy Irving. Una redenzione che, nel cambiamento, migliora la ragazza, che deve comunque fare i conti con i numerosi amici morti.
Diverse particolarità circondano il film: il regista Brian De Palma, dopo Carrie del 1976, ha lavorato ancora con l’accoppiata John Travolta-Nancy Allen nel 1981, per il film Blow Out. E non è un caso: folgorato dalla bellezza e dalla bravura di Nancy Allen, arrivò a convolare a nozze con lei nel 1979, salvo divorziare nel 1983, ponendo fine anche al sodalizio artistico. Altro anno da ricordare, il 2013, con il reboot di Carrie e la curiosità legata al titolo: se nel 1976 era Carrie – Lo sguardo di Satana, nel 2013 diventa Lo sguardo di Satana – Carrie. «Li morti della fantasia» direbbe il cabarettista Andrea Baccassino.
Per non parlare di un’ultima data da ricordare: l’11 settembre non è solo fondamentale per la storia della razza umana, dopo il colpo di stato in Cile nel 1973 e la caduta delle Torri Gemelle nel 2001, ma anche il compleanno di Brian De Palma, che nasceva nel 1940. Auguri quindi a lui, che proprio oggi compie 80 anni.