Quasi un secolo di vita per Topolino e, tra le pagine di storia, importante è quella delle parodie legate al topo più famoso al mondo.

di Paolo Merenda

Nel 1928 comparve per la prima volta in un cortometraggio un topo con le brachette che avrebbe cambiato il modo di intendere l’industria dell’intrattenimento. Mickey Mouse, creato da Walt Disney, esordì in Plane Crazy (L’aereo impazzito) il 15 maggio 1928, in versione muta a Hollywood. Era il primo cartone animato della serie Mickey Mouse. Il fatto che si fosse in un’epoca in cui le notizie non circolavano veloci come adesso, unito a quello che fu la terza puntata, Steamboat Willie, a venire distribuita per prima (il 18 novembre 1928) e quindi essere vista da un pubblico più vasto, ha portato all’errore comune di far pensare che sia proprio Steamboat Willie quella in cui Topolino si presenta al mondo. Errore che viene spesso commesso ancora oggi, fra l’altro.

A parte queste curiosità da appassionati, in quasi un secolo il topo nato dalla penna di Walt Disney ne ha fatta di strada, con tanto di parodie di opere famose. La Divina Commedia, il Canto di Natale, La storia infinita, fino ad arrivare a libri e film più moderni e meno iconici, quasi tutto è passato dalle mani dei disegnatori dell’azienda, che hanno dato un punto di vista personale e molto originale alle vicende.

Una storia in più parti che ricordo da quand’ero piccino è I promessi topi, uscita per la prima volta nel 1989: Renzo Tramaglino diventa Renzo Topoglino, Lucia Mondella diventa Lucia Minnella, don Rodrigo si trasforma in don Pietrigo e così via. Tra le battute deliziose ho apprezzato molto una delle iniziali, «Carneade, chi era costui?» dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, che nella versione di Topolino si trasforma in «Manzoni, chi era costui?».

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Anche I segreti di Twin Peaks ha avuto l’onore di diventare una versione a fumetti, Topolino e i dolci segreti di Twin Pipps. Sia nel caso di Manzoni che dell’opera di David Lynch, l’intuizione è stata dare a bambini e ragazzi una chiave di volta per leggere storie più mature. Con allegorie valide (nella storia con Pippo nei panni del conte Dracula, omaggio al libro di Bram Stoker del 1897, se Pippo morde qualcuno ovviamente non lo uccide o vampirizza, bensì lo trasforma in barbabietola) e un’idea di fondo ben curata, i ragazzini riescono a capire come approcciarsi da adulti a quel telefilm a tratti cervellotico che è Twin Peaks, tanto per dirne una.

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E Isaac Asimov, Orson Welles, Steven Spielberg? Le loro creazioni sono riprese e miscelate nelle varie storie del volume Le più belle storie stellari, un vero e proprio libro da libreria, con la copertina rigida. Ben lontano dal pensiero classico dell’albo di Topolino che si trova in edicola, infatti, le grandi parodie hanno trovato anche una veste grafica che le valorizza al meglio.

Le più belle storie, poi, è una collana che consta di numerosi volumi, come quello sul cinema, o sulla fantascienza, sulle storie da ridere oppure sulla storia dell’America, altro libro che ho scoperto e quindi letto. C’era una volta in America, della stessa collana, parte dal viaggio via mare dei padri pellegrini nel 1620 sulla Mayflower, per arrivare a tre secoli dopo, intorno al 1920, ovvero circa quando Topolino è stato creato. Anche qui, ovviamente, riferimenti, omaggi e parodie a non finire, il tutto mescolato senza risultare difficile da capire.

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Un bambino può e deve leggere questi libri, in special modo l’ultimo, che dà nozioni storiche precise e veritiere. Senza tralasciare, com’è ovvio, il lessico forbito che ha sempre contraddistinto l’opera dell’azienda di Walt Disney: se da un lato leggere le grandi parodie fa ridere e imparare al tempo stesso, dall’altro fa guadagnare appunto qualche parola al vocabolario del lettore. Marrano, fellone, lestofante, manigoldo, truffaldino, sono solo alcuni dei sinonimi di ladro che io stesso ho imparato leggendo i dialoghi di Paperone. E se succede ad altri piccoli fruitori, è una situazione in cui vincono tutti.

Topolino & co sono amici della cultura. Infatti oggi succede anche questo.

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