I tre porcellini è una fiaba apparsa per la prima volta nel 1843, ma il cui finale si è adattato ai tempi che correvano nel corso dei secoli.
di Paolo Merenda
Molte fiabe non sono state create dal primo autore che le ha inserite in un suo libro, ma risalgono alla tradizione orale che si perde nella notte dei tempi. È il caso de I tre porcellini, comparso per la prima volta nel 1843 nella raccolta di fiabe Nursery Rhymes and Nursery Tales di James Orchard Halliwell-Phillipps. La versione più famosa, poi, è del 1890, di Joseph Jacobs, che comunque accreditava Halliwell-Phillipps come fonte utilizzata. Walt Disney ci ha messo il suo zampino nel 1933 con un cortometraggio, che troverete in fondo all’articolo, ma nel corso di 90 anni, dall’esordio al cortometraggio, quanto è cambiata? E quanto è cambiata nei successivi quasi 90 anni per arrivare ai giorni nostri, anche?
La trama, che tutti coloro che hanno bambini in famiglia conoscono, affronta due temi cari alla crescita dei più piccoli: stare attenti ai pericoli, che prendono la forma del lupo per dare una chiave di lettura immediata, e fare le cose per bene, con le case dei primi due porcellini in paglia una e in legno l’altra, che il lupo riesce a buttare giù grazie al suo potente soffio. Il terzo porcellino, che non ha oziato come i primi due, si costruisce una casa in pietra, e qui, dove hanno nel frattempo trovato rifugio i due fratellini scansafatiche, il lupo non riesce a entrare. Decide di calarsi dalla cappa del camino, ma l’oculato terzo porcellino ha acceso un fuoco nel caminetto e ci mette sopra un pentolone di acqua bollente (nel cortometraggio della Disney, ci aggiunge anche la trementina).
Ora, sul finale si possono scrivere studi sociologici. Il finale originale riporta che il lupo cade nel pentolone, il porcellino saggio lo chiude e la belva muore bollita (e probabilmente mangiata dai tre paffutelli fratellini con la coda arricciata). Ora, come ho scritto nell’articolo delle fiabe più belle di Tony Wolf, all’epoca non andavano tanto per il sottile, e se uno doveva morire tra atroci sofferenze non si risparmiavano. Nella fiaba Cappuccetto rosso, ad esempio, il cacciatore squarcia il ventre del lupo con un coltellaccio dopo avergli sparato, il che è un tutto dire.
Sono riuscito a trovare diverse edizioni della fiaba dei tre porcellini, e come detto sulla fine del lupo non c’è concordanza. Come nel cortometraggio, in una cade nell’acqua, si scotta e fugge via dal bosco, liberando gli animali dal pericolo. In quella di Tony Wolf, si scotta la coda, si becca anche un paio di bastonate e, di nuovo, fugge via dal bosco. Il finale più fedele all’originale l’ho trovato in Fiabe a tuttotondo – I tre porcellini, un libro pop up edito da Sassi Junior. Qui, dopo che il lupo è nel pentolone, il porcellino vi pone sopra il coperchio. «Nessuno sa di preciso che fine abbia fatto il lupo cattivo, certo è che il porcellino maggiore visse per sempre felice e contento nella sua casa di mattoni». Come si può notare, è lasciato spazio di manovra all’adulto che legge per dare una via di fuga al lupo, ad esempio potrebbe essere scappato successivamente, sempre pagando dazio con una scottatura.
Il finale più fedele al cortometraggio della Disney l’ho invece trovato nella collana Fiabilandia, a pubblicazione quindicinale dal 1991 in poi. I tre porcellini è uscito nel 1992, e rispetto al cartone animato cambia solo la presenza del fiume.
Questi cambiamenti ci dicono molto sul modo di intendere l’educazione dei bambini nel corso dei decenni, che dal 1843 a oggi hanno fatto passi da gigante, come la società. Probabilmente in meglio, come dimostra il metodo Montessori, messo a punto da una donna, Maria Montessori, arrivata fino al 1952. Ma, d’altro canto, i bambini di oggi si sono persi comunque per strada il vero finale, che dal punto di vista della letteratura rappresenta una grossa mancanza. Il mio consiglio, se avete figli o nipoti, è di trovare un’edizione come quella di Sassi Junior e avvicinarvi sempre più al lupo bollito, lettura dopo lettura, man mano che il bimbo cresce, per dargli tutte le chiavi di lettura necessarie per fargli comprendere un grande classico della letteratura per bambini. Senza ovviamente traumatizzarlo.
Acquista I tre porcellini su Amazon
(Si ringrazia Lavinia Urso per l’aiuto nella stesura dell’articolo).