Da Dodie Smith nel 1956 all’adattamento di Peter Bently (con illustrazioni di Steven Lenton) del 2017, Crudelia De Mon ha festeggiato 61 anni, ma è cattiva come un tempo.
di Paolo Merenda
La carica dei 101, romanzo per ragazzi pubblicato da Dodie Smith nel 1956, si pone a tutti gli effetti nella hall of fame dei grandi classici. E, badate bene, non solo per ragazzi ma della letteratura, un po’ come l’iconica storia di Willy Wonka scritta da Roald Dahl.
Lo è perché contiene tutti i topoi che rendono la trama avvincente, e poi con la presenza di cani in pericolo di vita colpisce anche le corde nascoste di tutti noi. E, ovviamente, in special modo dei bambini. Non è un caso, quindi, se solo cinque anni dopo l’uscita del libro, la Disney ne avesse già fatto un film. Da allora, è stato proposto in molte salse, tra cui una storia per bambini del 2017, con la trama originale adattata da Peter Bently (vincitore di un Roald Dahl Funny Prize nel 2011) e illustrata da Steven Lenton.
Ci sono alcune differenze tra il libro di Dodie Smith, il film e la versione per bambini che ho letto al mio pargolo. Innanzitutto la più grossa, il nome di quella che è ormai tra le villain più famose della letteratura (e del cinema), Crudelia De Mon. La donna, che ruba i quindici cuccioli nati dall’amore della coppia di dalmata Pongo e Missis, base uguale in ogni trasposizione, nel romanzo in realtà si chiama Cruella De Vil. I richiami del nome cambiano così da De Vil, diavolo, del libro, a De Mon, demone, della pellicola a firma Walt Disney, mentre la crudeltà data da Cruella o Crudelia rimane intatta.
Diverso, nella versione stampata o quella a cartoni animati, anche il modo in cui si arriva a 101 dalmata e, quindi, sui personaggi che girano intorno alla trama: mettendo un attimo da parte i coniugi Dearly, che fanno da contorno ai cani pur essendo teoricamente i loro padroni, si può incorrere nell’errore su quanti siano i cuccioli, e quindi appunto 101. In realtà, nel libro sono 15 cuccioli di Pongo e Missis, più altri 82 che trovano ingabbiati da Cruella, 97 in totale, e con i genitori si arriva a 99. I due mancanti sono i genitori degli altri 82 cuccioli, Perdita e Prince. Orbene, nel film invece Perdita e Prince non ci sono, e i cani aggiuntivi in gabbia sono 84, quindi con i 15 di Missis fanno 99 cuccioli, e i due dalmata adulti. Nel lavoro della Disney non ci sono nemmeno i coniugi Dearly, se è per questo, ma Pongo e Missis si conoscono al parco e fanno così incontrare anche Rudy e Anita, i loro padroni, che si innamoreranno e si sposeranno.
E la versione per bambini? Be’, riesuma il nome Cruella De Vil e si attiene molto più al romanzo nelle scelte tecniche, ma la trama è per forza di cose lineare, dato che intende rivolgersi a bambini dai 4-5 anni in su. I pericoli passati dai genitori in cerca dei figli, però, sono ben presenti e, per un bambino, coinvolgenti. Per non parlare poi dei disegni, in cui si mescola sapientemente qualche colore più freddo e scuro per le scene notturne e quelli caldi e luminosi per il giorno. Ottimo, quindi, anche il modo in cui i colori si presentano al bambino, oltre ai disegni in sé, che vi consiglio di ammirare con calma, perché nascondono particolari che strappano un sorriso.
La lettura non è molto lunga, e quindi adatta per la storia della buonanotte dei più grandicelli, quelli con maggiore resistenza al sonno, oppure come tempo di qualità con i figli più piccoli nel pomeriggio, tra un gioco movimentato e l’altro. Ne guadagnano tutti, i bimbi perché un libro arricchisce sempre, e anche i genitori che possono sedersi e riposarsi qualche minuto con la scusa della lettura.
Acquista I cento e uno dalmata su Amazon