9 pellicole, scelte in base al gusto personale e altri criteri che potrete leggere, in cui la realtà ha superato di gran lunga la fantasia di qualsiasi sceneggiatore.

di Paolo Merenda

Come ho scritto in un altro articolo, i film cult degli anni ’80 hanno ispirato in tempi recenti molti reboot o sequel, forse perché si ha meno voglia di osare. Un altro campo in cui il cinema si affida all’usato sicuro è quello delle storie basate su eventi reali. Che poi, fino a un certo punto dimostra meno voglia di osare, perché bisogna essere bravi a rendere appetibili al pubblico qualunque storia vera e forse il coraggio del rischio si nota di più nelle pellicole riprese da eventi di cronaca. Ma questo è un dilemma da «essere o non essere» che non smetterà mai di spaccare in due le schiere di cinefili.

Tornando però ai «based on a true story», la cosa affascinante è quanto poco, in alcuni casi, si sia ricamato per farne dei kolossal. Partiamo infatti con uno dei più folli.

The Wolf of Wall Street (2013)
La bravura di Leonardo DiCaprio non la scopriamo certo ora, ma l’interpretazione in The Wolf of Wall Street è ma-gni-fi-ca. La parte in cui deve fare quello sotto effetto di droghe che si mette alla guida, tenta di evitare che il socio risponda al telefono e quant’altro, è da studiare nei corsi di recitazione. Ma è da studiare anche la vita di Jordan Belfort, spregiudicato broker che ha costruito una fortuna giocando illegalmente nel mondo della Borsa, e che ha scritto un libro da cui è stata tratta la sceneggiatura. Molto poco è finto, è proprio Jordan Belfort a essere un personaggio incredibilmente interessante.
Percentuale di gradimento RottenTomatoes: 80%

Prova a prendermi (2002)
Gira e rigira, Leonardo DiCaprio torna, e così anche uno dei registi più osannati del pianeta, Steven Spielberg. Dalla loro unione (e con la presenza mai banale di Christopher Walken) è nato Prova a prendermi, altra vicenda reale su un’autobiografia, di Frank Abbagnale Jr. L’uomo, in gioventù, è stato anche lui un vero e proprio personaggio, in quanto i suoi movimenti erano maggiormente studiati, senza grossi colpi di testa, ma altrettanto interessante per l’industria cinematografica. Ha finto di avere le qualifiche per fare diversi lavori, arrivando a farsi assumere ad alti livelli, il tutto condito da assegni contraffatti che ha incassato regolarmente, per anni.
Percentuale di gradimento RottenTomatoes: 96%

Il caso Spotlight (2016)
Se ora a volte ci sono battute (che ci possono stare, l’ironia è sacra) e generalizzazioni (che trovo un po’ meno giuste, come quando si generalizza su qualunque cosa) sui preti pedofili, lo si deve a un’inchiesta del Boston Globe, che scoperchiò delle torbide vicende di abusi su minori da parte di esponenti della chiesa cattolica. Vincitore di due premi Oscar tra cui miglior film, è un mix tra ottime doti attoriali (Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams tra gli altri) e la più classica storia vera che porta a una sceneggiatura vincente.
Percentuale di gradimento RottenTomatoes: 97%

Room (2015)
Ancora più spaventosa (dal punto di vista sociale) è il caso Fritzl, ovvero il sequestro di Elisabeth Fritzl, imprigionata per 24 anni in un bunker costruito in cantina dal padre. In tutto questo tempo ha anche dato alla luce sette figli, in seguito agli abusi sessuali da parte del genitore. Il film Room ha una storia leggermente diversa, e la segregazione dura “solo” 7 anni, ma l’attrice Brie Larson (premio Oscar per l’interpretazione) rende perfettamente l’idea di una donna che a tratti si arrende a non poter più vedere la luce del sole, e così nemmeno il figlio di 5 anni.
Percentuale di gradimento RottenTomatoes: 93%

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127 ore (2010)
Il regista Danny Boyle, sempre a suo agio nelle storie più originali, non ha disdegnato per l’occasione una storia vera forse ancor più incredibile, affidandosi a James Franco come attore protagonista. Aron Lee Ralston, un alpinista americano, nel 2003 ha vissuto un’esperienza drammatica, quando è rimasto bloccato in un canyon con il braccio incastrato tra due rocce. Per liberarsi, ha dovuto amputarsi il braccio, oltre a fare una camminata lunga diversi chilometri, rischiando ovviamente il dissanguamento, per chiedere aiuto. Dell’evento, rimane un libro scritto dallo stesso scalatore, oltre a file video e audio realizzati da Ralston nei cinque giorni in cui è rimasto intrappolato. Lo stesso James Franco, che ha visto e ascoltato molto del materiale originale, ha affermato che è stato disturbante.
Percentuale di gradimento RottenTomatoes: 93%

Vi presento Christopher Robin (2017)
La pellicola del 2017 ha portato all’attenzione del grande pubblico le vicende legate alla nascita di Winnie the Pooh nel 1926 da parte del suo autore, A. A. Milne. Christopher Robin è appunto suo figlio, di cui il padre (e l’illustratore Ernest H. Shepard, quando doveva mettere a punto i personaggi e quello che sarebbe diventato il Bosco dei Cento Acri) seguì il modo di giocare e il tipo di pupazzi e modellini vari che aveva. Il modo in cui il piccolo li faceva interagire ha infatti dato l’idea vincente a Milne, e l’industria hollywoodiana ne ha fatto un film.
Percentuale di gradimento RottenTomatoes: 63%

Nightmare – Dal profondo della notte (1984)
Ebbene sì, anche l’improbabile storia di Freddie Krueger, un serial killer di bambini, linciato dai genitori e tornato negli incubi dei più piccoli per ucciderli durante il sonno, è ispirato a una storia vera. Una storia con ovviamente tante ombre, e legate a un’etnia, gli Hmong del Sud Est asiatico, in cui numerosi membri giovani morirono misteriosamente durante il sonno pochi anni prima che a Wes Craven venisse l’idea per la prima pellicola della saga (dalla velocità inumana di realizzazione, i primi 7 film dei 9 totali sono stati girati tra il 1984 e il 1994). La cosa che colpì Craven fu la storia di un bambino in particolare, che parlò di un mostro che l’avrebbe ucciso durante il sonno, e quindi aveva il terrore di addormentarsi. La cosa agghiacciante è che, alla fine, morì davvero nel sonno, per cause rimaste sconosciute.
Percentuale di gradimento RottenTomatoes: 94%

A Beautiful Mind (2001)
Quando l’ho visto, mi ero perso per qualche motivo che fosse tratto da una storia vera. Quindi averlo saputo dopo mi ha fatto un effetto ancor maggiore: complotti russi inesistenti, coinquilini universitari che non esistono e tutti gli annessi di chi soffre di schizofrenia paranoide. Eppure è una storia vera. Sono convinto che nessun sceneggiatore di Hollywood avrebbe creato da zero delle vicende così complesse. Nello specifico, tratta la vita del Premio Nobel del matematico (il premio, però, lo vinse nel 1994 per l’economia) John Forbes Nash Jr. che, pur avendo una mente bellissima e brillante, pagò l’intelligenza fuori dal comune con una grave malattia mentale. Proprio la sua notevole intelligenza gli consentì di tenere a bada le visioni, altro particolare che non credo sarebbe stato descritto così bene se la sceneggiatura fosse stata inventata.
Percentuale di gradimento RottenTomatoes: 74%

L’evocazione – The Conjuring (2013)
Questo è solo il primo lavoro (di 9 realizzati e un decimo in lavorazione) sui coniugi Ed e Lorraine Warren, che per decenni hanno combattuto eventi demoniaci e raccolto in casa reperti posseduti da Satana. Ok, detta così qualcuno può essere scettico, ma prove e dati raccolti portano ad affermare che gli episodi di cui si parla in The Conjuring siano veri, al massimo è stato ricamato qualcosa sui personaggi di contorno.
Tre dei film della saga sono su Annabelle, di cui numerosissimi testimoni hanno parlato di movimenti e accadimenti sinistri, fin quando non è stata catturata dai due ed è stata messa in una teca che viene benedetta regolarmente da un prete, ancora adesso che i coniugi Warren sono morti (la casa museo è infatti passata al nipote, che continua l’opera contro gli eventi misteriosi). Anzi, se volete vedere com’è la vera bambola Annabelle, vi basta cercare su Google.
Percentuale di gradimento RottenTomatoes: 86%

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