Rabbits è una serie di cortometraggi di David Lynch: un vero e proprio dovere guardarli se amate il Maestro.

La prima volta che ho visto Rabbits di David Lynch la mia attenzione era concentrata sul capire qualcosa. Non dal punto di vista metafisico, ma proprio linguistico, dato che stavo guardando questi corti in lingua originale e senza sottotitoli. Non li ho conosciuti subito, quando sono stati realizzati, e cioè nel 2002, ma più tardi, quando ho noleggiato la prima volta il dvd di Inland Empire e ne ho trovati dentro alcuni spezzoni. Ne avevo sentito parlare vagamente e poi li ho recuperati: durante la visione ci sono stati diversi momenti di trasalimento, ma anche di stupore. È incredibile come tre attori (Laura Harring, Naomi Watts e Scott Coffey) riescano, anche se per pochi minuti, a tenere la scena travestiti da conigli.

Rabbits descrive una storia surreale, come Lynch ci ha abituato, ma io ho sempre avuto l’impressione che i suoi conigli citassero qualcosa. Lynch non è Quentin Tarantino, eppure sono presenti nel suo lavoro moltissime citazioni notevoli e transmediali, dal cinema naturalmente, ma anche dall’arte figurativa. E quindi guardando Rabbits mi sono chiesta: per caso Lynch ha deciso di citare una qualche opera teatrale?

I corti del regista di Missoula mi hanno infatti sempre ricordato una certa opera britannica del movimento degli Angry Young Men. Sebbene si inserisca perfettamente nella trama di Inland Empire, ho sempre collegato Rabbits a Ricorda con rabbia di John Osborne, anche se il genere dei personaggi non è esattamente lo stesso. Le cose in comune sono notevoli: in entrambe le opere l’azione si svolge in una casa in cui abitano tre persone/conigli. Una delle tre persone è sempre/spesso alle prese con un asse e un ferro da stiro. Chiaramente tra i personaggi c’è un muro di incomunicabilità: nell’opera britannica è simbolico, ma nei corti di Lynch si evince dal mancato nesso tra domande e risposte dei conigli.

Quello che penso io non è verbo, ma le somiglianze tra le due opere mi hanno sempre abbastanza incuriosita.

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