Da MacGyver a Black Mirror, nessun telefilm o serie tv è esente da errori dovuti a una scelta sbagliata o alla memoria corta degli sceneggiatori.
di Paolo Merenda
Non sempre nelle serie tv, specialmente se lunghe, viene rispettata al 100% la linearità degli eventi, le informazioni pregresse e tutto il resto. Ma tra la cura maniacale che sfora nel patologico e un modo di fare raffazzonato, c’è una via di mezzo in cui si trovano quasi tutte le creazioni di questo tipo. A volte un recast selvaggio, altre una scelta dettata dalla trama che non tiene conto dei trascorsi, ma a tutti è capitato di restare interdetti davanti a una scena particolarmente fuori contesto. A volte più scene, come la moltiplicazione del Natale in That ‘70s show, telefilm che copre 4 anni di vita dei personaggi ma in cui la cena di Natale arriva 8 volte.
Partiamo da un caso forse non famosissimo, ma il cui recasting fa un baffo alla telenovela piemontese che la Gialappa’s Band ha portato al successo nazionale.
Crescere, che fatica!
La sitcom con un discreto seguito di pubblico, andato in onda negli anni ‘90, ha dato una bella vetrina al protagonista Ben Savage, che interpreta l’adolescente Cory Matthews. Non è lui però al centro del recasting incriminato, ma Topanga Lawrence (il cui volto è dell’attrice Danielle Fishel). La madre è cambiata da Annette O’Toole (tra i suoi ruoli, la Beverly adulta di It, versione 1990, quella con Tim Curry come clown/mostro) a Marcia Cross. “Meglio” è stato fatto col padre, passato da Peter Tork a Michael McKean e infine a Mark Harelik. Cinque volti per due genitori, altro che famiglia moderna. Per non parlare della sorella di Shawn Hunter, nominata in una puntata per non essere citata più: Cory è diventato all’improvviso figlio unico. Gli sceneggiatori, diciamolo, hanno un po’ fatto la figura dei baluba.
Friends
La prima puntata, il pilot, è tra i più pericolosi da gestire, perché serve per promuovere il marchio al primo passaggio tv e vedere, in base alle reazioni, se proseguire con il brand. Bene, forse vi sovviene la prima puntata di Friends, in cui Ross, con gli amici al bar, appena uscito da una delusione amorosa chiede al cielo una moglie, e in quel momento entra Rachel vestita da sposa. Monica e Rachel sono state compagne di scuola e quindi la prima presenta la seconda a tutti, anche a Chandler. Quest’ultimo non la conosce. Fin qui tutto lineare, tranne i numerosi flashback che si susseguono, da quel punto, nel corso delle 10 stagioni andate in onda a cavallo tra i due millenni (1994-2004). Rachel e Chandler, con tanto di ballo e momento romantico, si sono visti e conosciuti ben 4 volte prima della scena nel pilot: nell’ordine, al primo giorno del Ringraziamento di Ross durante il college, a una festa all’università, a un secondo giorno del Ringraziamento, e al bar su cui sorgerà il Central Perk. Non male, ma anche qui il recasting colpisce nel segno: Phoebe in una puntata ha un breve incontro con un ragazzo sconosciuto, interpretato da Giovanni Ribisi. Nulla di che, fin quando non presenta agli amici il fratello mai incontrato, Frank Buffay jr. Sì, sempre Ribisi, ma con un personaggio molto più giovane.
MacGyver
Niente, i pilot sono maledetti. Notevoli gli errori nella prima puntata della prima stagione anche di un telefilm iconico come MacGyver. Come chi lo ha seguito sa, Richard Dean Anderson interpreta un agente segreto della Phoenix Foundation, alle dipendenze di Pete Thornton, amico di una vita. Nel pilot americano, addirittura Dana Elcar, volto di Thornton, ha un altro nome, e si presenta ad Angus MacGyver come sconosciuto. Nella versione italiana, pur essendo il “solito” Pete nel nome, si presenta ugualmente a MacGyver. Inoltre quest’ultimo, fiero oppositore delle armi da fuoco (tanto da buttarle via se gli capitano a tiro e continuare i piani di difesa a base di graffette e chewing gum evidentemente radioattivo), sempre nel pilot ne usa una, sparando diversi colpi. Inoltre nella quinta puntata della prima stagione beve del vino, salvo passare per tutte e sette le stagioni come astemio.
The Carrie Diaries – Sex and the City
In questo caso, più che un blooper, parliamo di un cambio di personaggio vero e proprio per la giovanissima Carrie Bradshaw di The Carrie Diaries rispetto alla donna matura di Sex and the City. La “piccola” bionda dai capelli ricci viene cresciuta dal padre, mentre invece in Sex and the City, la “grande” Carrie, confessa in pratica di aver conosciuto quasi per nulla il genitore, che è andato via quand’era, appunto, piccola. Un taglio e un approccio completamente diverso dato al personaggio, che ha creato più di una protesta, ma che gli sceneggiatori non hanno sbagliato, quanto cambiato di proposito.
Black Mirror
A proposito di proteste e mugugni, nell’ottimo episodio Arkangel della quarta stagione di Black Mirror, serie tv passata a Netflix dopo due stagioni “libere”, è presente un’adolescente incinta a cui la madre dà di nascosto un contraccettivo d’emergenza. Ma, per definizione, il contraccettivo previene una gravidanza, non l’interrompe. Qualche mugugno anche qui, ma in Italia molti meno che in America, che non è la patria di Black Mirror (che è una produzione britannica) ma in cui la serie ha avuto grande successo. E così anche la percezione dei buchi di trama.
How I Met Your Mother
Già, anche una serie tv come questa, ben strutturata e studiata dagli sceneggiatori, ha il “marchio dell’infamia”. Nella terza puntata della prima stagione di How I Met Your Mother, Marshall fa una scenata di gelosia nei confronti di un ragazzo, colpevole secondo lui di provarci con la storica fidanzata Lily. Il ragazzo, vedendo la stazza di Marshall, dice addirittura di essere gay per evitare le accuse di aver fatto il galletto con la giovane. A pericolo scampato, il simpatico Marshall confessa di non aver mai fatto a pugni, facendo intuire di essere a digiuno di queste esperienze. Ma, quando nel corso delle stagioni (nove in tutto) viene scandagliato il rapporto con i fratelli, si scopre che i loro giochi erano tutt’altro che pacifici, e il rapporto di Marshall con la violenza è ben documentato anche in altre puntate.
Alla fin fine, non sono piccoli errori come questi a inficiare il successo di un brand, tanto è vero che alcuni dei telefilm nominati mantengono ad anni e anni di distanza uno zoccolo duro di fan che non accenna a diminuire, e che ama tutto ciò che ha visto. Blooper compresi.