Il 20 gennaio parte negli Stati Uniti la quinta stagione di Riverdale. La serie non ha perso mordente grazie al suo impianto citazionista.
All’inizio degli anni ’90, la televisione commerciale italiana mandò in onda un cartone animato che si intitolava Zero in condotta. Altro non era che il mondo di Riverdale trasposto in un cartone, in cui i disegni originali di Archie e i suoi amici venivano adatti nel look al tempo presente. Non so come né perché, ma io avevo da sempre ben presente i fumetti di Archie e l’aspetto dei personaggi, così quando nella quarta stagione di Riverdale hanno iniziato ad apparire quegli strani filmati con le maschere, non ho avuto difficoltà a riconoscere il riferimento.
Per godersi davvero Riverdale è necessario infatti conoscere un sacco di riferimenti. La serie non è un teen drama in senso stretto, ma è stata creata per quarantenni e cinquantenni mediamente colti e cinefili. Non a caso i genitori dei protagonisti sono stati pescati tra vecchie glorie del cinema e della televisione rimaste nel cuore di molti spettatori, uno su tutti il compianto Luke Perry, ma anche Molly Ringwald, Skeet Ulrich e Madchen Amick, che non è propriamente una vecchia gloria, dato che ha continuato a lavorare molto negli anni che ci separano dalla prima stagione di Twin Peaks.
Ora, Twin Peaks e l’intero cinema di David Lynch hanno fornito il substrato sul quale è stata costruita l’estetica di Riverdale. Sembra quasi di sentire il profumo dei douglas fir mentre si guarda la sigla iniziale. E non credo che sia un caso che questa quinta stagione, che segue una quarta in cui si è attinto a piene mani al film Strade perdute, uscirà nel giorno del compleanno del Maestro.
Cosa dobbiamo aspettarci, in termini di storia, da questa quinta stagione? Come sempre, a Riverdale i guai arrivano sempre in coppia. Quindi è facile immaginare che ci ritroviamo di fronte a due villain o a un cattivo da un lato e un gruppo di cattivi dall’altra (o ce ne potrebbero essere anche altri, chissà). Sicuramente un cattivo, nonostante la svolta delle ultime puntate, potrebbe essere Mr. Honey (interpretato da Kerr Smith, uno strizzare l’occhiolino ai nostalgici di Dawson’s Creek e Final Destination), il nuovo preside fissato con ordine e disciplina. Tuttavia Mr. Honey non è per certo il responsabile delle bizzarre videocassette che tutta Riverdale ha ricevuto. C’è poi Charles, il figlio perduto di Alice e F.P., che lavora per l’Fbi o forse no: quello che sappiamo per certo è che sta facendo il doppio gioco, inducendo Betty e Jughead, suoi fratellastri, a credere che li voglia aiutare. Potrebbe essere lui il responsabile delle cassette, insieme ad altre persone ovviamente. Per quanto riguarda i responsabili delle cassette, naturalmente ci potrebbero essere diverse variabili. Per esempio: che fine ha fatto Penelope Blossom?
Dobbiamo semplicemente aspettare per vedere come andrà a finire. Per il momento la prima puntata della quinta stagione sarà trasmessa il 20 gennaio negli Stati Uniti, mentre in Italia arriverà il 4 marzo su Premium Stories e si dipanerà come sempre al ritmo di un episodio a settimana, per un totale di 19 episodi. Già non vedo l’ora.