La missione di salvare una città intera, per l’elefante Ortone, diventa un modo per spiegare ai bambini quale debba essere l’approccio per conoscere il mondo. Ecco Ortone e i piccoli Chi.

di Paolo Merenda

Il Dr. Seuss nella sua lunga carriera ha dato alle stampe dei capolavori. Superfluo citare Prosciutto e uova verdi, Il Grinch e le pubblicazioni che fanno felici non solo i bambini o i loro genitori, ma anche gli amanti della lettura. È del 1954 Ortone e i piccoli Chi, edito in Italia per i tipi di Giunti.

Ortone è un elefante che un giorno (è il 15 maggio) mentre fa il bagno, sente un lamento provenire da un punto indefinito: è un granello di polvere, ma in realtà un pianeta intero, compresa la città di Chissà in cui gli abitanti sono i piccoli Chi. Ortone decide di salvarne gli abitanti elargendo ai lettori il primo di una lunga serie di insegnamenti morali. «Perché questo penso, ognuno è importante, sia piccolo o immenso» dice infatti prima tra sé e sé e dopo a due canguri che gli mettono i bastoni fra le ruote nella sua missione.

In un crescendo di intensità, Ortone si ritrova prigioniero e il mondo che vuol salvare è in grave pericolo. L’elefante chiede a tutti gli abitanti di Chissà di restare uniti e di lottare per la vita (attraverso una forma allegorica concepibile per i pargoli), dal primo all’ultimo abitante del minuscolo paese.

Come si nota, già da questo piccolo riassunto emerge la forte impronta morale che i bambini (il libro è adatto dai 5 anni in poi) possono recepire e far loro: nessuno va lasciato indietro, anche il più piccolo è importante. Lo stesso concetto, del più piccolo come pedina importante, verrà replicato nel finale. Ortone e i piccoli Chi! segna quindi un passo importante nella vita letteraria di Theodor Seuss Geisel, oltre alle pietre miliari che abbiamo già nominato.

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Dal libro è stato tratto un film d’animazione, nel 2008, con il titolo Ortone e il mondo dei Chi, passaggio meritato per una storia in cui lo spirito di sacrificio e di accoglienza sono due concetti sviscerati per una storia anche ben intricata, va detto.

Un particolare che mi ha colpito è dove Ortone mette il granello di polvere, ovvero su un fiore che porta in giro come una reliquia, perché tra i petali vi sono i piccoli Chi.

Il fiore come figura allegorica di un mondo, di un universo intero, è uno dei temi centrali della saga della Torre nera di Stephen King, a sua volta ispirato al poema di Robert Browning, Childe Roland alla Torre nera giunse. Se i libri sono successivi, il poema dello scrittore inglese risale al 1855. Non deve stupirci che il Dr. Seuss citi così i classici, ma i nostri bambini, ai quali possiamo leggere tranquillamente la storia di Ortone, avranno un primo impatto con i classici perfetto per l’età in cui il gioco occupa ancora la maggior parte del tempo.

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